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Euro ed economia

ANGELO RICCABONI - ROBERTO DI PIETRA
PICCOLE E MEDIE IMPRESE ED EURO: UNA SFIDA NON PIÙ RINVIABILE
Nel gennaio del 2002 il lungo ed articolato processo di creazione dell'Unione Economica e Monetaria (UEM) è giunto al suo definitivo completamento. La moneta unica è così divenuta pienamente funzionante, attraverso la circolazione delle banconote e delle monete metalliche e nel corso di due mesi sarà realizzata la contestuale sostituzione delle Lire e delle altre monete nazionali presenti nei dodici Paesi aderenti all'UEM (ovvero Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Olanda, Portogallo e Spagna).
Nell'arco dei prossimi anni il primo gruppo di Paesi appartenenti all'Unione Europea renderà pienamente operante l'esistenza di un'area monetaria unitaria, determinando un profondo cambiamento che interesserà lo scenario economico e culturale europeo e che coinvolgerà tutti i Paesi che continueranno a relazionarsi con quel contesto .
In uno scenario economico progressivamente integrato, le aziende, i mercati e le istituzioni dovranno confrontarsi con una realtà che avrà sostituito i preesistenti sistemi monetari nazionali con la valuta denominata Euro. I cambiamenti in parola, seppur nella loro differente profondità ed estensione, indurranno nelle aziende un più o meno rilevante esame della loro identità ed attività. Ciascun organismo aziendale dovrà identificare i fattori che per effetto dell'introduzione dell'Euro potranno costituire un vincolo, ovvero divenire un'opportunità. Le scelte compiute devono consentire di definire le soluzioni più idonee a superare i vincoli, le criticità ed i problemi che il passaggio alla moneta unica comporta e devono nel contempo favorire, quanto più pienamente possibile, lo sfruttamento delle opportunità indotte dal cambiamento.
L'influenza della moneta unica sui processi decisionali del management aziendale assume un carattere più o meno pervasivo rispetto alla sua filosofia, alla sua intensità oppure alla sua estensione. Rispetto all'intensità delle scelte compiute dalle aziende di fronte al passaggio all'Euro occorre distinguere quelle assunte a livello operativo da quelle che riguardano il livello strategico. Il processo di adeguamento all'Euro può presentare un'estensione interna a ciascun organismo aziendale che può riguardare alcune o tutte le funzioni aziendali.
A pochi mesi dal 2002 le precedenti considerazioni assumono particolare rilevanza nel caso delle aziende di piccole e medie dimensioni che sono state e saranno chiamate ad assumere decisioni non più rinviabili in tema di Euro. L'operatività in moneta contante assume, infatti, carattere di assoluto rilievo nel caso delle aziende che operano prevalentemente al dettaglio e che, pertanto, utilizzano quasi esclusivamente la moneta contante .
Per tali aziende il passaggio all'Euro sta avvenendo all'interno di una visione che rischia di essere limitata alla realizzazione di una serie di adempimenti che sembrano escludere tutte le opportunità comunque connesse alla nascita dell'Euro.
Recenti indagini condotte sullo scenario economico - aziendale italiano hanno evidenziato alcuni situazioni quasi paradossali che, ad esempio, da un lato, mostrano una certa consapevolezza da parte delle aziende di piccole e medie dimensioni sulla necessità di effettuare un'adeguata programmazione rispetto agli adempimenti legati all'introduzione dell'Euro e che, dall'altro, non trovano riscontro nei comportamenti seguiti. Nello stesso tempo il passaggio alla moneta unica sembra essere percepito più per i vincoli ed i problemi che esso determina, piuttosto che per le opportunità che ad esso possono essere ricondotte .
Emerge così la contraddizione secondo cui a fronte della precisa percezione secondo cui l'Euro implica la risoluzione di problemi cui non corrisponde, tuttavia, la capacità di ricorrere a forme di programmazione dell'attività, soprattutto in relazione ad uno degli eventi più facilmente programmabili quale certamente è stato il processo di transizione all'Euro (di cui erano noti, nei minimi dettagli, i tempi ed i modi di realizzazione). Tra le aziende che hanno compiuto passi di avvicinamento alla moneta unica si è largamente diffusa l'idea secondo cui i problemi di adeguamento sono riferibili ad alcuni adattamenti tecnici ed informatici realizzabili in un unico momento. Il passaggio alla moneta unica costituisce un processo che erroneamente viene apprezzato secondo una logica di repentino adeguamento.
Le aziende di piccole dimensioni considerano, inoltre, il problema della fissazione dei prezzi in Euro come una mera conversione monetaria rispetto alla quale esse sembrano apprezzare l'importanza del problema dell'arrotondamento ricorrendo alle soluzioni per eccesso. Tale impostazione costituisce, tuttavia, una evidente rinuncia a considerare la conversione dei prezzi in Euro come una possibile modalità di esercizio delle politiche di marketing legate alla fissazione dei prezzi. La definizione dei prezzi in Euro deve, invece, essere considerata come una importante opportunità di comunicazione o di marketing per l'ingresso su nuovi mercati o per l'ampliamento delle preesistenti quote di mercato.
Analoghe riflessioni dovrebbero essere condotte con riferimento alla gestione del personale, soprattutto nel caso di quelle aziende che presentano una significativa presenza di personale di front office. La realizzazione di adeguate e specifiche attività formative delle risorse umane presenti in azienda può, in questo senso tradursi in positivi effetti nell'attività di commercializzazione dei prodotti aziendali o di erogazione dei servizi.
Nelle aziende di piccole e medie dimensioni la logica attendista, ha nella maggioranza dei casi, rinviato la ricerca delle soluzioni e l'identificazione delle possibili opportunità comunque legate alle trasformazioni indotte con l'introduzione della moneta unica. Ne consegue un affastellarsi di decisioni che sono state e devono tuttora essere assunte in modo ordinato e consapevole. In tale ottica auspichiamo come necessario per gli imprenditori il recupero di una maggiore attenzione nei confronti dell'Euro e della svolta strategica verso il mercato europeo che esso intende sollecitare con riferimento alle scelte compiute da una qualsiasi azienda.

Prof. Angelo Riccaboni - Prof. Roberto Di Pietra
Docenti presso
l' Università degli Studi di Siena
Riferimenti bibliografici
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RICCABONI A., DI PIETRA R. (2001), Eurocommercio, Le aziende del terziario si preparano alla moneta unica, report finale della ricerca realizzata in collaborazione con la Confcommercio di Arezzo.

Relazione di
Riccaboni e Di Pietra
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