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EURO & IMPRESA: gli effetti sullo scenario competitivo

Il Trattato di Maastricht, che ha istituito l'Unione Economica e Monetaria Europea, si è po-sto una serie di obiettivi tendenti alla costruzione dell'Europa:

  1. la promozione del progresso economico e sociale dei paesi membri per il raggiungi-mento del quale sono necessari la creazione di un mercato unico senza frontiere inter-ne, il rafforzamento della coesione economica e l'instaurazione dell'Unione Economica e Monetaria.
  2. la creazione e l'affermazione di un'identità europea forte nei confronti degli stati mon-diali; da qui l'esigenza di attuare una politica esterna comune.
  3. rafforzare la tutela dei diritti dei cittadini di tutti i paesi membri partecipanti, istituen-do una cittadinanza dell'Unione e realizzando una politica sociale comunitaria.
  4. sviluppare una più stretta cooperazione fra paesi membri nel settore della giustizia.

L'Euro è la moneta ufficiale attraverso la quale, dal 1° gennaio 2002, verranno regolati tutti gli scambi commerciali e finanziari dei Paesi aderenti all'unione Economica Monetaria.
L'Euro determinerà vantaggi ed opportunità per le imprese determinati dall'allargamento del mercato di riferimento, dalla maggiore stabilità monetaria e dall'eliminazione dei costi e dei rischi connessi alla gestione ed all'andamento dei tassi di cambio e di riferimento. 

L'avvento della moneta unica non si risolverà unicamente nella conversione delle monete nazionali nell'Euro, ma comporterà una serie di cambiamenti che toccano a 360° la vita e-conomica. Si possono individuare le seguenti aree nelle quali l'introduzione dell'Euro avrà un impatto assai significativo e rilevante.
Bilanci: sempre maggiore armonizzazione delle regole e dei principi contabili nei paesi europei, finalizzata a rispondere alle esigenze di comparabilità che l'integrazione dei mer-cati finanziari e dei capitali comporterà.
Società: tendenza verso l'armonizzazione delle regole di corporate governance, incremento dell'internazionalizzazione delle imprese con creazione, da parte di imprenditori italiani, di strutture societarie di diritto straniero, operazioni di riorganizzazione societaria tran-sfrontaliere.
Diritto: sempre maggiore armonizzazione europea delle normative nei vari settori, con processi di riforma assai rapidi.
Contratti: maggiore opportunità di stipula di accordi con controparti europee, con con-seguente applicazione sempre più diffusa di tipologie contrattuali proprie di altri paesi dell'Unione Europea, tipici e atipici, e maggiore necessità di indicazione, quale legge ap-plicabile, di quella di ordinamenti di paesi terzi.
Fiscalità: armonizzazione della fiscalità diretta e lotta alla concorrenza fiscale sleale in ambito europeo, arbitraggi sulle decisioni di scelte di localizzazione delle imprese.
Economia d'impresa e macroeconomia: sempre maggiore integrazione a livello europeo dei mercati dei beni e dei servizi, stipulazione di accordi di joint venture, specializzazione, adozione di nuove strategie di impresa compatibili con i mutati scenari micro e macro e-conomici.
Finanza: rimodulazione delle fonti di finanziamento delle imprese, tendenza alla tra-sformazione di parti significative del debito a breve in finanziamenti a medio e lungo ter-mine, più facile accesso a capitale di debito e di rischio, maggiori possibilità di accesso a strumenti di finanziamento innovativi.
I cambiamenti non solo coinvolgono la gestione contabile, fiscale, finanziaria delle impre-se, ma determineranno un diverso modo di agire e competere sul mercato.

Per il nostro sistema imprenditoriale, il passaggio all'Euro è un'occasione storica che con-sentirà:

  • l'allargamento del mercato a nuovi clienti europei
  • la possibilità di operare con altri, ed eventualmente migliori, fornitori di beni e servizi, industriali, finanziari, commerciali
  • una maggiore facilità di scambi commerciali e di partnership internazionali
  • un migliore accesso ai canali di finanziamento ed una maggiore facilità di programmare investimenti di più lungo periodo
  • la possibilità di sfruttare le opportunità che l'Euro mercato offre nella New Economy
  • il consolidamento di uno scenario di stabilità economica favorito dalle politiche di con-vergenza adottate da tutti i paesi dell'area Euro

L'utilizzo dell'Euro comporta:

  • una maggiore concorrenza da parte delle imprese europee e un mutamento dello sce-nario competitivo
  • un cambiamento nelle politiche dei prezzi e delle comunicazioni commerciali
  • un adeguamento delle procedure amministrative e contabili dell'azienda
  • un adeguamento dei sistemi informativi ed una corretta preparazione del personale.

Il sistema produttivo italiano è costituito da una rete di piccole e medie imprese che nel nuovo mercato dell'Euro possono trovare occasioni di crescita e di sviluppo. Un mercato più ampio e più sicuro con cui e dove operare: nuove alleanze, nuovi fornitori di beni e servizi. 

Con l'introduzione dell'Euro, come valuta comune, e un'unica politica monetaria concerta-ta a livello europeo:

  • si amplierà il mercato di riferimento, grazie all'abbattimento delle barriere e dei costi di cambio
  • verrà favorita la collaborazione delle imprese a livello europeo, che potranno stringere alleanze industriali, finanziarie o commerciali per divenire più competitive anche sui mer-cati extra-europei
  • sarà possibile selezionare meglio i canali di approvvigionamento di risorse tecnologiche, produttive e finanziarie
  • verranno favoriti i piani di investimento a più lungo termine, grazie ad un ridotto tasso d'interesse ed alla maggiore prevedibilità dei costi (di fornitura, produzione e commercia-lizzazione)
  • non saranno più possibili svalutazioni competitive della lira che agevolino le imprese i-taliane nell'esportazione
  • diverranno più evidenti le differenze di prezzo fra prodotti simili provenienti, o offerti, da altri paesi dell'Unione
  • i consumi potranno facilmente spostarsi verso quei paesi dell'area Euro dove l'offerta sia più conveniente; il vantaggio degli acquisti oltre confine sarà maggiore per i prodotti a maggior valore unitario
  • aumenterà l'influenza dei canali distributivi sui risultati dell'azienda
  • sarà più agevole lo sviluppo di nuove modalità di fare impresa attraverso l'utilizzo di Internet.

Il miglioramento del contesto finanziario

Un'unica politica monetaria e la concorrenza tra le banche europee porterà, nel tempo, il costo del denaro a uniformarsi in tutta l'area dell'Euro al tasso interbancario europeo (eu-ribor) con evidenti benefici sul costo dell'indebitamento. 
Le imprese potranno rivolgersi al mercato finanziario europeo usufruendo di nuovi ed ar-ticolati strumenti di finanziamento.
Ma gli effetti dell'Euro si faranno sentire anche sul mercato interno italiano, poiché la maggiore stabilità monetaria e la convergenza delle economie richiesta dall'Unione Eco-nomica Monetaria, spingerà il sistema bancario e finanziario italiano:

  • a rinnovarsi per poter competere efficacemente con quello degli altri paesi europei, in-troducendo strumenti più evoluti di finanziamento
  • a sostenere più facilmente investimenti di lungo periodo, quali la ricerca e l'innovazio-ne, che necessitano generalmente di più ampi periodi di ammortamento finanziario.

La struttura economica italiana presenta debolezze relativamente al livello tecnologico; li-vello di istruzione; infrastrutture; costi energetici.
Pur avendo fatto notevoli progressi negli ultimi anni, la stabilità economica è ancora infe-riore alla media europea. L'Italia può invece ancora vantare un rapporto tra produttività e costo del lavoro migliore della media europea. 
Le imprese italiane hanno già dimostrato di sapersi adattare rapidamente a mutamenti dello scenario. La sfida dell'euro premierà quelle imprese che sapranno rapidamente posi-zionarsi rispetto ai concorrenti non soltanto per l'offerta finale, ma anche per la struttura dei costi, risorse umane ed aggiornamento tecnologico delle diverse fasi della filiera pro-duttiva.
A questo confronto saranno costrette non soltanto le imprese che lavorano per il consuma-tore finale, ma ancor prima quelle produttrici di semilavorati e di macchinari, i settori da cui prioritariamente passerà la riorganizzazione della struttura produttiva europea.

Istituzioni, associazioni di categoria ed enti camerali possono sostenere le imprese italiane in questa sfida di modernizzazione trasferendo le informazioni necessarie per meglio sele-zionare i mercati, i rapporti con i partner ed i prodotti da sviluppare.

 

Relazione di:
Mauro Cornioli
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