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BORSA DI STUDIO
“Massimo Cavalli”

Vincitori delle edizioni precedenti

Anno scolastico 2006/07 Fiordelli Irene

In occasione della premiazione una riflessione sulla pena di morte

Credo che la scelta di proporre una riflessione sulla pena di morte in occasione del conferimento della prima borsa di studio intitolata a Massimo Cavalli sia quanto mai opportuna. Non mi riferisco all’attualità: l’approvazione della risoluzione per la Moratoria Universale della pena di morte da parte della Terza Commissione dell’Assemblea Generale dell’Onu avvenuta il 15 novembre (la scelta, peraltro, fu adottata in data molto anteriore).
Mi riferisco al fatto che l’argomento è perfettamente in sintonia con la personalità dell’uomo che questa borsa di studio intende ricordare. Lo è per due motivi: il primo si collega alla ragione, alla cultura. Massimo, laureato in giurisprudenza, era un conoscitore e convinto seguace di quanto di meglio ha prodotto la cultura illuminista nel cui contesto Cesare Baccaria avviava la discussione sull’inutilità di questa pena inumana. Il secondo fa riferimento al sentimento: la profonda umanità, il senso della giustizia, l’amore per il prossimo che facevano di Massimo uno strenuo oppositore di quella barbarie.
Il bel contributo "A scuola di diritti umani" del dott. Verrina propone una colta, viva e interessantissima disanima degli aspetti culturali e giuridici: il prof. Cavalli l’avrebbe sicuramente apprezzata.
Come persona che ebbe il privilegio di conoscerlo, mi provo a cercare di illustrare brevemente l’atro aspetto, quello strettamente umano, lo faccio seguendo quanto mi suggerisce il mai sopito ricordo dell’uomo della cui amicizia ho goduto per 11 anni. Cerco di figurarmi il modo in cui Massimo avrebbe accolto la notizia della storica risoluzione delle Nazioni Unite, sicuramente ne avremmo parlato fra noi con entusiasmo, ma non è questo che mi interessa dire, mi interessa molto di più immaginare come avrebbe discusso la cosa coi suoi studenti. Lo avrebbe fatto sicuramente, Massimo era molto amato perché non era un semplice professore, era soprattutto un Maestro, una delle rare persone che trasmettono valori, non semplici contenuti per alti e dotti che siano. Penso che per l’occasione avrebbe accantonato la sua proverbiale ironia e anche la sua innata giocosità; lo immagino felice entrare in classe e proporre l’argomento con grande serietà, lo vedo sollecitare la discussione, ascoltare, precisare, portare argomenti, suggerire letture.
Parlare alle menti partendo dal cuore, toccare i cuori usando la mente: nella mia vita non ho conosciuto nessuno che sapesse farlo come lui. Un binomio perfetto di sentimento e ragione, un binomio in cui la ragione guida e illumina, ma non si inaridisce in vuote sequenze causali fini a se stesse: la ragione che non disdegna di farsi ispirare dal sentimento bello e profondo dell’umanità che è in ciascuno di noi.
Questo era l’uomo, questo il motivo per cui, a distanza di molti anni, è giusto che lo ricordiamo a noi stessi e a quanti non hanno avuto la fortuna di conoscerlo.

Paolo Cincilla

Scarica il file: A_scuola_di_diritti_umani.doc(105 KB)

Il 13 marzo del 2004 la biblioteca della sede centrale del liceo venne intestata al prof. Massimo Cavalli.

Nell’immagine la famiglia Cavalli con il preside Martelli davanti alla targa della Biblioteca.

In allegato il testo dell’intervento di Paolo Cincilla in ricordo dell’amico.

Scarica il file: Un_ricordo_di_Massimo_Cavalli.doc(26 KB)